Infiammazione: cos’è, cause, sintomi e come curarla

L’infiammazione, soprattutto cronica, consiste in un particolare tipo di risposta immunitaria. Adottare uno stile di vita sano può migliorarla, scopriamo come!

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L’infiammazione, in particolare l’infiammazione cronica, è un particolare tipo di risposta immunitaria che sta guadagnando un interesse sempre più rilevante nel mondo della salute e del benessere.

Secondo ricerche recenti infatti, la presenza nell’organismo di uno stato prolungato di infiammazione sarebbe correlata all’insorgenza nel tempo di una vasta gamma di patologie, alcune delle quali piuttosto gravi. 

Se non curata infatti, linfiammazione cronica può causare danni ai tessuti e alle cellule del nostro corpo, in modo lento e talvolta invisibile, fino a risultare molto difficile da riconoscere.  

Ma a cosa è dovuta la sua comparsa? Quali sono gli effetti sull’organismo? E soprattutto, si può guarire da un’infiammazione protratta molto a lungo nel tempo?

In questo articolo parleremo dell‘infiammazione mettendone in evidenza tutte le caratteristiche principali: dalle possibili cause ai fattori di rischio, passando per i sintomi e le possibili conseguenze per la salute.

Dopo aver delineato un quadro approfondito del fenomeno, vedremo alcuni utili consigli per prevenirlo e per gestirlo, in modo da vivere una vita più sana e felice. Scopriremo che alleviare i sintomi connessi ad uno stato infiammatorio passa oltre che dall’assunzione di farmaci e da un progressivo abbandono delle cattive abitudini, anche dall’alimentazione!

Cos’è l’infiammazione?

L'infiammazione (detta anche flogosi) è una risposta naturale del sistema immunitario, che si scatena quando sostanze e microrganismi dannosi minacciano il corpo umano. Si tratta pertanto di un meccanismo fondamentale per tutelare la nostra salute, che aiuta le cellule a riparare i danni subiti e a combattere le infezioni in corso.

Durante un'infiammazione, il sistema immunitario rilascia nel sangue sostanze chimiche chiamate mediatori infiammatori, i quali sono in grado di agire sulla parete dei vasi sanguigni causando la cosiddetta vasodilatazione. Subito dopo, sempre per effetto dei mediatori, aumenta anche la permeabilità vascolare, che consente alle cellule del sistema immunitario di raggiungere il sito dell'infiammazione.

Una volta giunte nella zona colpita, le cellule del sistema immunitario (in particolare i leucociti, comunemente definiti globuli bianchi) rilasciano ulteriori mediatori infiammatori e sostanze distruttive, le quali accumulandosi svolgono diverse funzioni: dall’eliminazione dei microrganismi nemici (nel caso per esempio di un’infezione virale) alla stimolazione delle difese immunitarie.

Esistono due tipi differenti di infiammazione:

  • infiammazione acutacaratterizzata da un’origine improvvisa e da un decorso di breve durata, non superiore alle due settimane;
  • infiammazione cronica, ovvero di lunga durata, particolarmente insidiosa e che tende a durare mesi o addirittura anni.

È proprio questo secondo tipo di infiammazione quello sul quale ci concentreremo nel corso dell’articolo. Vediamone quindi subito più da vicino tutte le principali caratteristiche!

Infiammazione: da risorsa a minaccia

L'infiammazione cronica si verifica quando la risposta infiammatoria del nostro corpo non viene risolta completamente, e si protrae così per un periodo di tempo prolungato. In questi casi, i medici parlano anche di flogosi cronicaistoflogosi o infiammazione di basso grado.

Nell'infiammazione cronica, la produzione di mediatori infiammatori persiste anche quando non c'è più una causa evidente dell'infiammazione, e questo può portare a un'attivazione costante del sistema immunitario e alla produzione di danni ai tessuti a lungo termine.

È quindi intuibile come lo stato di perenne allerta nel quale si trovano le cellule della zona colpita possa generare ulteriori conseguenze sui tessuti, i quali finiscono nel tempo per essere colpiti da diverse patologie.

Ma cosa determina il passaggio di un’infiammazione da acuta a cronica? Cerchiamo di capirlo nel prossimo paragrafo.

Cause dell’infiammazione cronica

Individuare con precisione i meccanismi fisiologici o gli agenti esterni che determinano la comparsa di una flogosi cronica non è sempre facile, soprattutto dopo che il disturbo rimane invisibile per anni.

Grazie agli studi sinora effettuati, è possibile annoverare tra le principali cause dell’infiammazione cronica i seguenti fattori:

  1. dieta scorretta, ovvero l’adozione di un’alimentazione caratterizzata da un consumo eccessivo di alimenti raffinati, ad alto contenuto di zuccheri e grassi saturi, contraddistinti da un elevato potere irritante a carico del microbiota e più in generale dei tessuti gastrointestinali;
  2. stress cronico. Un’esposizione prolungata allo stress psicologico o fisico (compreso lo svolgimento di un’attività fisica troppo intensa) può innescare una risposta infiammatoria cronica nell'organismo;
  3. presenza di patologie pregresse. Alcune infezioni croniche come l'HIV, l'epatite virale, la tubercolosi e altre malattie infettive possono causare infiammazione cronica. Anche le malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico, la sindrome di Sjögren e l'artrite reumatoide sono associate alla comparsa di questo stato di risposta prolungata del sistema immunitario;
  4. obesità;
  5. esposizione all’inquinamento e alle sostanze tossiche, come il fumo di sigaretta e altre sostanze dannose presenti nell’aria;
  6. mancanza di esercizio fisico.

Inoltre, la flogosi cronica può anche essere causata da una combinazione di questi fattori. Per prevenire il peggioramento della situazione e ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche quindi, è consigliato focalizzarsi sulla tutela di tutti gli aspetti sopra elencati. 

Infiammazione cronica: sintomi e come riconoscerla

sintomi dell’infiammazione cronica possono variare notevolmente a seconda delle cause scatenanti e dei tessuti colpiti. Tuttavia, una delle condizioni più frequentemente associate alla presenza di un’infiammazione di lunga durata è la fatica persistente o cronica, che può manifestarsi anche dopo un sonno adeguato o un riposo prolungato. 

Altri sintomi comuni possono includere:

  • mal di testa frequente;
  • dolore alle articolazioni non causato da traumi;
  • rigidità muscolare;
  • gonfiore;
  • rossore localizzato; 

Quando l'infiammazione cronica è a carico di stomaco e intestino, può anche causare problemi digestivi, come dolore addominalenausea e diarrea.

Inoltre, l'infiammazione cronica può avere un impatto sulla salute mentale, arrivando a generare sintomi di natura psicologica come:

  • ansia;
  • depressione;
  • irritabilità;
  • difficoltà di concentrazione.

Talvolta, essa può anche causare disturbi del sonno, come risvegli improvvisi e insonnia. La presenza di flogosi cronica può anche aumentare il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete, le malattie cardiache, il cancro e le malattie autoimmuni. 

Tra le conseguenze sull’organismo di natura grave che possono dipendere da un’infiammazione cronica non adeguatamente curata ritroviamo:

  • malattia di Crohn;
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO);
  • aterosclerosi;
  • ictus;
  • infarti;
  • morbo di Alzheimer;
  • sclerosi multipla;
  • diabete di tipo 2;
  • artrite reumatoide;
  • dermatite atopica;
  • fibrosi polmonare.

Naturalmente non è sempre presente un collegamento tra l’infiammazione cronica e le patologie sopra elencate. Se da un lato è indubbio che alcuni fattori scatenanti siano comuni ai vari stati patologici, sono comunque ancora necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio come l'infiammazione cronica e alcune patologie si rapportino reciprocamente.

Consigli e strategie per curare l’infiammazione

Il quadro delineato sinora sembra piuttosto articolato e complesso, soprattutto considerando che molto spesso i fattori scatenanti e le manifestazioni stesse dell’infiammazione cronica sono molteplici.

Fortunatamente però, ad essere diversi sono anche i vari metodi elaborati sino ad oggi per 

alleviare e prevenire l'infiammazione cronica. In questo senso è bene sottolineare che le strategie di trattamento devono essere personalizzate in base alle esigenze individuali, le quali possono essere circoscritte e discusse solamente durante un consulto medico.

Fatte le dovute premesse, di seguito trovi alcuni dei metodi più efficaci per alleviare i sintomi e per prevenire la comparsa dell'infiammazione cronica.

Modifica la tua alimentazione

È ormai assodato che una dieta equilibrata e ricca di cibi anti-infiammatori come verdureproteine magre e pesce contenente grassi sani Omega 3 può aiutare a ridurre l'infiammazione cronica. 

Tra i regimi alimentari che si consiglia di provare in questo senso rientra a pieno titolo la dieta chetogenica, in assoluto una delle diete con il maggiore potere antinfiammatorio naturale, dovuto al consumo di cibi freschi e poco lavorati, poveri di zuccheri e ricchi di sostanze antiossidanti.

La chetogenica come dieta antinfiammatoria 

Molto di ciò che possiamo fare da subito contro la comparsa dell’infiammazione cronica deriva dalle nostre scelte alimentari quotidiane.

Ecco perché se ti trovi spesso in una condizione di affaticamento, di mancanza di concentrazione e sperimenti spesso una sensazione di gonfiore, potrebbe essere una buona idea quella di  modificare la tua lista della spesa e di renderla più in linea con la dieta chetogenica

Questo tipo di alimentazione infatti si basa sul consumo di cibi ad alto contenuto di grassi sani e basso contenuto di carboidrati, ed è progettata per indurre il corpo a entrare in uno stato metabolico chiamato chetosi. Molti studi hanno dimostrato che la dieta chetogenica può essere utile per la gestione di diverse malattie croniche, tra cui l'epilessia, il diabete di tipo 2 e l'obesità.

Inoltre, alcuni ricercatori hanno suggerito che la dieta chetogenica potrebbe essere utile anche per la gestione dell'infiammazione cronica. In particolare, la riduzione dei carboidrati nella dieta potrebbe ridurre la produzione di insulina, che a sua volta potrebbe ridurre l'infiammazione associata al diabete di tipo 2 e all'obesità.

In uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista Nutrition, i ricercatori hanno esaminato gli effetti della dieta chetogenica sulla salute dei pazienti con obesità e malattie metaboliche. I risultati hanno dimostrato che la dieta chetogenica ha portato a una riduzione significativa dell'infiammazione cronica e dei marcatori di stress ossidativo, che sono spesso associati a una serie di malattie croniche.

Tuttavia, è importante notare che non tutti gli individui beneficiano della dieta chetogenica allo stesso modo, e che alcuni pazienti potrebbero subire alcuni effetti collaterali indesiderati. Inoltre, la dieta chetogenica potrebbe non essere adatta a tutti, specialmente a coloro che hanno problemi di salute preesistenti.

Fai attività fisica regolare

Oltre ad un’alimentazione equilibrata, anche l'esercizio fisico regolare può ridurre l'infiammazione cronica, in quanto può aiutare a ridurre i livelli di grasso corporeo in eccesso e stimolare la funzione immunitaria.

Il movimento regolare e non eccessivamente intenso aumenta la produzione di citochine anti-infiammatorie, mentre diminuisce la produzione di citochine pro-infiammatorie, che possono contribuire all'infiammazione cronica. L'esercizio fisico può anche aumentare i livelli di antiossidanti nel corpo, che aiutano a combattere lo stress ossidativo e ridurre l'infiammazione.

Si tratta quindi di un’eccellente strategia preventiva capace di ridurre notevolmente gli effetti infiammatori, che può essere praticata da chiunque anche in forma lieve: per sentirsi in forma infatti spesso sono sufficienti passeggiate quotidiane a ritmo medio da non più di 30 minuti!

Tieni sotto controllo lo stress 

Così come il tuo corpo necessita delle dovute cure, anche la tua mente non è da meno: come evidenziato da numerosissime ricerche, la riduzione dello stress attraverso la meditazione, la respirazione profonda e altre tecniche di rilassamento può aiutare a ridurre l'infiammazione cronica. 

Uno studio pubblicato sulla rivista Brain, Behavior, and Immunity ha dimostrato che un intervento di riduzione dello stress ha portato a una significativa riduzione dei livelli di infiammazione cronica nei partecipanti. L'intervento ha incluso tecniche di rilassamento, meditazione e mindfulness.

Limita l’esposizione a sostanze tossiche

Un ulteriore metodo preventivo per minimizzare le possibilità di essere colpiti da infiammazione cronica consiste nel ridurre il più possibile l’esposizione dei vari tessuti all’azione dannosa delle sostanze tossiche presenti nell’ambiente.

Prodotti chimici, polveri sottili, ma anche pesticidi e altre sostanze inquinanti sono spesso correlate con l’origine di episodi di infiammazione acuta e cronica. Inoltre, una delle attività più pericolose e maggiormente associate con stati flogistici di grave entità è quella del fumo.

Se sei fumatore, quasi certamente almeno un organo o un tessuto del tuo corpo sono già colpiti dall’infiammazione cronica!

Sottoponiti regolarmente ad esami medici

Infine, effettuare regolarmente visite mediche presso ambulatori e studi specialistici è in assoluto uno dei migliori metodi preventivi per evitare l’insorgenza e l’aggravarsi di infezioni acute e croniche.

Pertanto, se provi per lunghi periodi uno stato di spossatezza, di debolezza e di dolore localizzato che non sembra passare nemmeno in seguito all’assunzione di farmaci, il consiglio è quello di rivolgerti presso un centro medico specializzato, il quale potrà effettuare i dovuti accertamenti e prescrivere una terapia adeguata contro l’infiammazione cronica.

Conclusione: si può guarire dall’infiammazione? 

Nonostante l’infiammazione cronica sia una condizione complessa e multifattoriale, la risposta è sì. Seguendo i protocolli consigliati da uno specialista e cercando di adottare uno stile di vita sano, in assenza di patologie pregresse è possibile guarire dall’infiammazione cronica.

Naturalmente, uno dei metodi migliori per non essere colpiti da questa condizione è rappresentato da un’adeguata prevenzione, che consiste come abbiamo visto nella scelta di una dieta sana ed equilibrata, nella pratica di esercizio fisico regolare, in una buona gestione dello stress e nella progressiva riduzione dell'esposizione a sostanze tossiche.

Infine, anche se la guarigione completa dall'infiammazione cronica potrebbe in taluni casi non risultare possibile, grazie all’insieme delle pratiche evidenziate in questo articolo è possibile ottenere una netta riduzione dei sintomi e, di conseguenza, raggiungere un maggior livello di benessere psicofisico.

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