Dieta per diverticoli: cosa mangiare? Pdf e menù di esempio

Quale può essere una possibile dieta per i diverticoli? Vediamo i principi di una risposta a questa condizione: la dieta Low FODMAP.

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La dieta per diverticoli è un regime alimentare mirato che ti aiuta a prevenire le possibili conseguenze negative della diverticolosi. Si tratta di un approccio alimentare delicato ma potente, che riducendo dolori ed infiammazioni permette all’intestino di ritrovare il suo equilibrio.

Spesso, chi sperimenta diverticolosi o di diverticolite non riesce a capire con esattezza quali cibi assumere e quali eliminare dalla dieta. Ciò è dovuto primariamente al fatto che ogni organismo è diverso, e che pertanto non sempre è facile stilare uno schema uguale per tutti.

Posto che una consulenza medica sia sempre il punto di partenza per intraprendere un regime alimentare sano, è molto importante riuscire a far seguire la diagnosi da una corretta alimentazione per diverticoli.

In questo articolo sono esposti i principi di quella che oggi è ritenuta una delle possibili risposte a questa condizione, vale a dire la dieta Low FODMAP.

Questo sistema elaborato dalla Monash University è pensato per prevenire ed alleviare sintomi intestinali di varia natura, tra i quali la sindrome del colon irritabile (IBS)

Prima di cominciare quindi, è bene capire a fondo cosa siano i diverticoli, cosa li differenzi da altre patologie e soprattutto come contrastarne l'insorgenza con un miglioramento dello stile di vita. 

Diverticoli: cosa sono? 

I diverticoli sono estroflessioni che si formano sulle pareti del tratto digestivo a causa di un’elevata pressione interna. Alla vista, si presentano come piccole sacche protundenti verso l’esterno, di diametro e profondità variabili. Tutto il colon è interessato da questo fenomeno, ma gli studi hanno evidenziato come i diverticoli tendano a svilupparsi soprattutto in una regione nota come sigma

La formazione dei diverticoli è dovuta ad un indebolimento dello strato muscolare del colon, il quale causa un aumento di pressione all’interno dell’intestino. In altre parole, nei punti dove le pareti sono più deboli, i tessuti si deformano e creano queste piccole sacche.

In Italia, questo tipo di condizione è estremamente diffuso: esso coinvolge circa il 60% dei soggetti di età superiore ai 70 anni, ma negli ultimi anni ha conosciuto un aumento dei casi in soggetti di età inferiore ai 40.

Si pensa che tale fenomeno sia principalmente dovuto al cambiamento dell’alimentazione e alla conduzione di uno stile di vita sempre più sedentario.

Differenza tra diverticolosi e diverticolite

La presenza di diverticoli è nota anche come diverticolosi, e non è considerata una vera e propria patologia. Ciò significa che la sola presenza dei diverticoli non è di per sé preoccupante: a causare dolori e complicazioni è infatti la loro infiammazione, nota anche come diverticolite.

La buona notizia è che nonostante l’ampia diffusione dei diverticoli, sono solo un 10% le persone colpite da forme gravi di diverticolite.  Per evitare di aumentare le probabilità di infezione tuttavia, è molto importante intraprendere uno stile di vita più sano e consapevole, a cominciare dalla dieta.

Cause e sintomi dei diverticoli infiammati

Le principali cause dei diverticoli infiammati sono il ristagno prolungato delle feci nell’intestino (stitichezza) e, in alcuni casi, un accumulo di residui di cibo o delle feci all’interno delle sacche stesse. In entrambe le circostanze infatti, la probabilità di un’infezione è più elevata, poiché i diverticoli si possono intasare, creando le condizioni ideali per una proliferazione batterica.

Ecco quindi che in presenza di stitichezza e di una dieta poco sana può insorgere la diverticolite, una patologia potenzialmente pericolosa. La sua natura è infettiva, e se non curata può portare a conseguenze anche gravi.

Tra i sintomi più comuni della diverticolite rientrano:

  • dolore addominale, spesso localizzato nella parte inferiore sinistra dell'addome. Il dolore può essere acuto, ripetuto a singhiozzo oppure costante;
  • febbre, dovuta all'infiammazione;
  • alternanza tra diarrea o stitichezza;
  • nausea e vomito;
  • gonfiore addominale e flatulenza;
  • nei casi più gravi, rottura dei diverticoli e presenza di sangue nelle feci o sul tessuto della carta igienica.

Ne consegue che una diverticolite non opportunamente curata possa influire notevolmente sulla qualità della vita, arrivando ad essere curabile solo tramite intervento farmacologico o chirurgico (solo in casi molto gravi).

Fortunatamente, nonostante la presenza di diverticoli è possibile prevenire il problema, concentrando la propria attenzione sull’alimentazione e sulla correzione di alcune cattive abitudini

Dieta per diverticoli: l’opzione Low FODMAP

Ma perchè scegliere una dieta Low FODMAP per curare la diverticolite? E soprattutto, in che cosa consiste esattamente? Per rispondere a queste domande occorre fare un piccolo passo indietro, cercando di capire cosa siano i FODMAP e quale sia il loro legame con i diverticoli infiammati.

Con l’acronimo inglese FODMAP si fa riferimento ad una serie di carboidrati, nello specifico “oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili”. Tali sostanze, presenti in tantissimi dei cibi che quotidianamente si portano in tavola, per alcuni soggetti possono risultare difficili da assimilare

Più nello specifico, i FODMAP sono carboidrati a catena corta, i quali se non correttamente assorbiti possono causare fermentazione nell’intestino e conseguente irritazione delle mucose. Essi includono:

  • oligosaccaridi, e cioè fruttani e galattani, presenti in alimenti come frumento, cipolle, aglio e legumi;
  • disaccaridi quali il lattosio, presente nei latticini come il latte, lo yogurt e alcuni formaggi;
  • monosaccaridi, ovvero fruttosio, presente in alcuni frutti e miele;
  • polioli fermentati, alcoli zuccherini come il sorbitolo e il mannitolo, presenti in alcuni frutti e dolcificanti artificiali.

Se hai i diverticoli, i FODMAP presenti nelle tue pietanze possono causare alla lunga veri e propri sintomi dolorosi. Tra i principali rientrano  crampi addominali, diarrea alternata a costipazione, gonfiore, flatulenza e in alcuni casi nausea. 

Ottime notizie, quindi: rimuovendo i cibi che rappresentano una potenziale minaccia, è possibile tenere a bada con i diverticoli, riducendo il rischio di comparsa di malattia diverticolare e dei sintomi ad essa collegati! 

Dieta Low FODMAP: come funziona?

Seguire la dieta a basso contenuto di FODMAP aiuta a prevenire e/o ad alleviare i sintomi della diverticolite.

Anche in questo caso tuttavia occorre fare alcune premesse indispensabili.

In primo luogo, la diverticolite è un disturbo difficile da riconoscere, che presenta molti sintomi in comune con la sindrome del colon irritabile; affinché un percorso low FODMAP risulti idoneo, è quindi necessario ricevere una diagnosi certa da parte di un medico, il quale tramite esami specifici dovrà verificare l’effettiva presenza di diverticoli.

In secondo luogo, la dieta Low FODMAP non è una dieta dimagrante, né tanto meno una dieta a lungo termine.

Il funzionamento della dieta prevede l‘eliminazione pressoché totale di alcuni alimenti, principalmente contenenti fibre e carboidrati. Per evitare di incorrere in carenze alimentari, è bene programmare insieme ad un esperto eventuali sostituzioni o integrazioni.

L’obiettivo della dieta Low FODMAP, anche quando i diverticoli non presentano infiammazione, è quello di rendere riconoscibili i cibi maggiormente irritanti per l’intestino, così da poterli eliminare dall’alimentazione e riattivare una buona funzionalità intestinale.

Il percorso si suddivide in 3 distinte fasi.

  • Fase 1: si eliminano tutti gli alimenti ad alto contenuto di FODMAP dai pasti della giornata, spuntini compresi. Se i sintomi dolorosi della diverticolite scompaiono entro 6 settimane, significa che almeno uno dei cibi eliminati è da ritenersi responsabile.
  • Fase 2: si reintroducono i cibi man mano, cercando di capire quando ricompaiono i fastidi. Se dopo 4 settimane di motilità intestinale buona introduci la cipolla e ricominci ad avere flatulenza, potresti aver individuato il colpevole dei tuoi disturbi. 
  • Fase 3: dopo aver identificato i cibi responsabili della sintomatologia dolorosa, è possibile eliminarli con consapevolezza e tornare a godersi i pasti finalmente privi di sostanze dannose per l’intestino.

E ora che conosci meglio la struttura della dieta Low FODMAP, scopri subito quali cibi consumare e quali eliminare per preservare l’intestino con i diverticoli!

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Dieta per diverticoli: alimenti ammessi

La maggior parte degli esperti ritiene che la qualità del cibo ingerito sia strettamente legata all’insorgenza di disturbi intestinali. Una dieta povera di fibre e di acqua ma ricca di alimenti raffinati o di grassi saturi per esempio, quasi sempre comporta l’infiammazione dei diverticoli

Ecco perché è molto importante introdurre nella propria alimentazione le verdure, dalle quali è possibile assimilare le fibre alimentari (preferibilmente solubili in quantità di circa 30g al giorno), essenziali per un corretto transito intestinale. 

È bene infatti ricordare che una dieta ricca di fibre da sola non basta per prevenire o per alleviare i sintomi dei diverticoli infiammati. Affinché la defecazione proceda in modo regolare, è sempre necessario accompagnare un consumo di frutta e verdura con il giusto quantitativo di acqua, per la precisione di circa 2 litri al giorno.

Di seguito trovi un esempio di elenco dei cibi compatibili con la dieta Low FODMAP e quindi potenzialmente utili nella dieta per diverticoli:

Proteine animali e vegetali

  • uova;
  • manzo;
  • maiale;
  • pollo;
  • tacchino;
  • ovini;
  • coniglio;
  • pesce;
  • molluschi;
  • tofu.

Cereali integrali

  • avena;
  • grano saraceno; 
  • mais;
  • miglio;
  • riso integrale;
  • frumento integrale.

Verdure amiche dei diverticoli

  • melanzane;
  • carote;
  • spinaci;
  • zucchine;
  • broccoli;
  • pomodori;
  • peperoni;
  • bietole;
  • insalata;
  • olive.

Frutta

  • mirtilli;
  • arance;
  • mandarini;
  • ananas;
  • banane.

Altri alimenti consentiti

Per arricchire i tuoi piatti e consumare una dieta per diverticoli più saporita e soddisfacente, potrai utilizzare condimenti e grassi sani come olio extravergine di oliva e olio di cocco. Sì anche a fibre morbide come lo psillio e il glucomannano.

Consentite anche bevande di origine vegetale come latte di mandorla o di cocco, così come le tisane rilassanti.

Diverticolosi: i cibi da eliminare

Per prevenire l’insorgenza della diverticolite e goderti pasti salutari, gustosi e sazianti, è meglio escludere dalla dieta per diverticoli i seguenti alimenti:

  • latte e derivati, come yogurt, gelati, latticini, formaggi stagionati e freschi;
  • prodotti raffinati a base di grano come pane, cracker, biscotti, cereali;
  • legumi come fagioli e lenticchie e piselli;
  • ortaggi come cipolle, aglio e porri;
  • verdure come cavoli, cavolfiori, crauti, finocchi, cavoletti di Bruxelles;
  • frutti ricchi di glucosio come mele, pere, ciliegie, pesche, prugne, fichi;
  • frutti con molti semi, i quali non digeriti potrebbero introdursi nei diverticoli. Meglio quindi limitare l’assunzione di kiwi, fragole, lamponi, more e ribes;
  • bevande zuccherate e gassate o dolci come succhi di frutta;
  • alcolici e superalcolici.

Per ridurre i sintomi della diverticolite è poi opportuno eliminare cibi irritanti che normalmente potrebbero essere inclusi in una dieta Low FODMAP, ma che in caso di infiammazione avviata ai diverticoli risulterebbero dannosi. 

Tra di essi gli esperti sconsigliano quindi caffè, peperoncino, cioccolato, spezie piccanti in genere e cibi fritti. Da limitare anche la carne rossa, soprattutto se molto salata o iper processata (carne essiccata o in scatola).

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I vantaggi della dieta Low FODMAP

Seguendo i passaggi indicati dalla dieta Low FODMAP, dopo circa 2-6 settimane potrai sperimentare una notevole riduzione dei sintomi dolorosi associati alla malattia diverticolare.

Se invece hai scelto di adottare una nuova alimentazione per prevenire le infiammazioni, grazie alla dieta Low FODMAP potrai godere di molti altri benefici, come per esempio:

  • miglioramento della digestione;
  • scomparsa o forte riduzione dei casi di reflusso gastroesofageo;
  • miglioramento della qualità del sonno;
  • ritrovato senso di energia e benessere generale;
  • prevenzione della stitichezza.

In particolare, il dolore allo stomaco ed il gonfiore tenderanno a ridursi nel più dell’80% dei casi. Tutto questo si traduce nella possibilità di godere di una migliore qualità della vita, permettendoti così non solo di convivere con i diverticoli ma anche di ricominciare ad apprezzare i piccoli piaceri quotidiani.

Non solo dieta: consigli per prevenire l’infiammazione dei diverticoli

La prevenzione dell'infiammazione dei diverticoli va ben oltre la semplice adozione di una dieta. Sebbene un'alimentazione equilibrata e ricca di fibre giochi un ruolo fondamentale nel mantenere la salute del colon, è altrettanto importante adottare uno stile di vita complessivo che favorisca il benessere intestinale

L'idratazione costante è un elemento cruciale, in quanto contribuisce a mantenere le feci morbide e facilita il transito intestinale, riducendo il rischio di infiammazione. Al secondo posto vi è poi l'esercizio fisico regolare, il quale non solo promuove la circolazione sanguigna e il tono muscolare, ma può anche svolgere un ruolo nella prevenzione dei problemi intestinali. 

La gestione dello stress è la terza componente essenziale per salvaguardare l’intestino. Lo sapevi che uno stato di tensione cronica può influire negativamente sulla salute intestinale comportando da solo casi di stitichezza?

Per concludere, la risposta ai diverticoli consiste quindi in una prospettiva olistica sulla salute, capace di integrare scelte alimentari più sagge e una buona routine (non solo alimentare). Ecco alcuni consigli per contrastare la diverticolite:

  • prediligi cotture leggere come lessatura, cottura alla griglia o al vapore;
  • evita di assumere grandi quantità di cibo prima di coricarti;
  • in caso di dolori acuti, riduci temporaneamente l’apporto di fibre insolubili;
  • mastica attentamente e a lungo le pietanze, così da evitare che alcuni residui di cibo troppo grandi penetrino nei diverticoli e vi rimangano intrappolati; 

Seguendo questi consigli e affiancandoli ad una dieta per diverticoli Low FODMAP potrai ritrovare un equilibrio intestinale duraturo, e perchè no, magari risolvere anche tutti i principali fastidi legati alla cattiva digestione!

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