Come calcolare l’età della menopausa? Questa domanda spesso fuorviante è ancora oggi molto comune tra le donne che si avvicinano ai quaranta o ai cinquant’anni.
Il perché è presto detto: i falsi miti riguardo alla menopausa sono ancora ampiamente diffusi, e se non sfatati adeguatamente rischiano di generare non poche paure nelle donne che stanno vivendo questa importante tappa della loro vita.
Ma non occorre temere: se gestita correttamente, la fine del ciclo mestruale può trasformarsi in un punto di svolta nella vita, aiutando non solo a conoscersi meglio ma anche ad ampliare i propri orizzonti di piacere e benessere.
Come stiamo per scoprire insieme, calcolare l’età della menopausa per prevenirla o addirittura posticiparla non è semplice né auspicabile. Il corpo femminile è troppo complesso per essere descritto da una formula!
Sono gli specialisti i primi a dirlo: per vivere bene la menopausa è importante concentrarsi sul trattamento dei sintomi e, ove possibile, sulla loro prevenzione. Di seguito trovi pertanto una serie di indicazioni pratiche per stabilire in quale fase si trovi il tuo corpo e per rendere il tuo percorso verso la menopausa più armonioso.
Passo dopo passo, scoprirai come grazie alla dieta chetogenica e ad uno stile di vita sano sia senz’altro possibile alleviare i sintomi della menopausa, vivendo così un futuro ricco di serenità e vitalità!
Cos’è la menopausa?
La menopausa è una fase fisiologica molto particolare della vita femminile: quando si verifica, il ciclo mestruale cessa per sempre. Non a caso, si può parlare di menopausa solo quando le mestruazioni sono terminate da almeno 12 mesi, mentre in tutti i momenti precedenti si fa riferimento alla cosiddetta pre-menopausa o perimenopausa.
Come sapere quando andrò in menopausa?


E da cosa dipende la fine della fertilità? La risposta a questa domanda radica nel profondo del concetto di invecchiamento. Ogni donna nasce infatti con una certa quantità di follicoli (che contengono gli ovociti).
Mestruazione dopo mestruazione, il numero di ovuli diminuisce fino ad arrivare a zero. Quando il patrimonio di follicoli giunge al termine, si entra in menopausa. Ed è proprio in quel momento che l’organismo cessa di produrre ormoni importantissimi come progesterone, estrogeni e testosterone, dando avvio ad una sintomatologia specifica spesso caratterizzata da spiacevoli inconvenienti.
È bene poi ricordare che sebbene nella maggior parte dei casi le cause della menopausa siano di origine naturale, la fine del ciclo mestruale può avvenire anche per cause artificiali (interventi, terapie farmacologiche). In questi casi si parla di menopausa chirurgica o farmacologia.
Fortunatamente, oggi è possibile conoscere la menopausa a fondo e prevenirne le manifestazioni più fastidiose. Il primo passo per farlo, consiste nell’aumentare la consapevolezza su questa tappa dell’esistenza femminile, cercando il più possibile di cancellare l’aura di paura e talvolta di scherno che la circonda.
Calcolare l’età della menopausa: metodi scientifici e consigli
C’è chi la sperimenta a 40 anni come chi, passati i 55, ancora la sogna. Se c’è una certezza sulla menopausa, quella è sicuramente la sua imprevedibilità. Nonostante gli esperti abbiano da tempo calcolato una “età media della menopausa”, i casi precoci o tardivi sono molto comuni.
Secondo quanto osservato, la menopausa propriamente detta fa la sua comparsa tra i 48 e 54 anni, presentandosi nella maggior parte dei casi intorno ai 50-51 anni.
In Italia, meno dell’1% delle donne va in menopausa precocemente, vale a dire prima del 40esimo anno di età.
A entrare in menopausa prima dei 45 anni vi è però un buon 15% di donne, e spesso le cause di un’assenza di ciclo “prematura” sono connesse a stili di vita poco salutari e basati su cattive abitudini come l’alcol o il fumo.
Si parla invece di menopausa tardiva quando dopo i 55-60 anni la donna sperimenta ancora cicli mestruali regolari.
Emerge quindi chiaramente una prima, importantissima verità: non è possibile calcolare l’età della menopausa, in quanto quest’ultima è sempre diversa. Ogni donna è un universo a sé stante, e così anche il suo corpo!
Gli esami di laboratorio


Riguardo a questo tema, è bene vanificare da subito ogni dubbio: ad oggi non esistono esami di laboratorio capaci di prevedere la tua entrata in menopausa.
Questa prima preziosa informazione è essenziale per tenere alla larga tutti coloro i quali ti vogliono promettere falsi metodi per calcolare l’età della menopausa, spesso fornendoti risposte generiche e nel peggiore dei casi completamente antiscientifiche.
Fatte queste dovute premesse è però opportuno ricordare che tramite le analisi del sangue è possibile conoscere più a fondo lo stato di salute femminile, andando ad indagare la presenza o meno di ormoni coinvolti nella regolazione del ciclo.
È questo il caso della cosiddetta “indagine ormonale”, anche nota come analisi dei livelli ormonali o ricerca dell’FSH (ormone follicolo-stimolante). Se da tale esame l’ormone FSH risulta compreso tra 16,7 e 134,8 mlU/ml, si è quasi sicuramente in presenza di menopausa.
Attenzione però, in quanto i valori rilevati potrebbero essere sintomo di altre condizioni, pertanto questi risultati andrebbero sempre affiancati ad altre rilevazioni, come per esempio quelle della tiroide.
Un altro ormone che si può dosare per avere un’idea della riserva ovarica residua, è l’ormone antimulleriano (AMH). Nelle donne sane in età fertile, livelli più elevati di AMH significano che le ovaie hanno una maggiore disponibilità di ovuli. Con l'avanzare dell'età, il numero di ovuli diminuisce e i livelli di AMH si riducono. In menopausa non ci sono più ovuli e i livelli di AMH si azzerano.
Sono inoltre riconosciuti come esami utili per stabilire o meno l’inizio di menopausa:
- ecografia transvaginale con conta dei follicoli antrali, attraverso la quale il ginecologo può verificare la quantità di follicoli presenti e determinare in quale fase riproduttiva si trovi la paziente;
- analisi del colesterolo, in quanto l’assenza di estrogeni può causare un accumulo di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) all’interno dei vasi. Tale condizione si associa spesso a una delle conseguenze più gravi della menopausa, ovvero l’aumento di contrarre patologie cardiovascolari;
- analisi della densità ossea (MOC), utile per verificare la salute ossea e stabilire un’eventuale correlazione con la menopausa.
Si può calcolare l’età della menopausa in modo naturale?
Nonostante sul web circolino sedicenti “metodi per calcolare l’età della menopausa”, ad oggi non esiste alcun tipo di calcolo affidabile che aiuti le donne a conoscere il momento di inizio di questa fase della loro vita.
Falsi miti come “sottrarre gli anni della prima mestruazione all'anno dell’ultimo ciclo” non sono altro che dicerie dalla provenienza incerta e sicuramente non inerente alla medicina, spesso inventati solamente per creare false speranze nelle donne che vogliono sapere quando inizierà la loro menopausa.
Insomma: ancora una volta è bene focalizzare l’attenzione non tanto su quando arriverà la fine del ciclo, ma piuttosto su come affrontare tale momento in maniera matura, consapevole e soprattutto in sintonia con il proprio corpo e con le proprie esigenze.
Per farlo nel modo corretto, non c’è modo migliore che conoscere preventivamente i sintomi della menopausa. Non sai ancora bene quali possano essere? Ecco l’elenco completo che ti aiuta a fare chiarezza!
I sintomi dell’arrivo della menopausa


Tutte la temono e in molte sperano di posticiparla il più possibile. Ma perché la menopausa fa così paura? Anche se spesso i racconti su questo tema assumono toni poco confortanti, è necessario ricordare che ad oggi esistono moltissimi rimedi efficaci per prevenire o alleviare i sintomi della menopausa.
Hai capito bene: i sintomi della menopausa non sono affatto incurabili, e anzi, grazie ad una mole di studi mirati in continua crescita, la medicina ha fatto veri e propri passi da gigante!
Ecco quali sono i cambiamenti fisici e psicologici più frequenti quando la produzione di follicoli cessa e il corpo della donna entra in menopausa:
- vampate di calore: questi improvvisi e intensi sbalzi di temperatura possono manifestarsi come sensazioni di calore e sudorazioni profuse, di solito localizzate sul viso, al collo e al petto;
- secchezza vaginale: la diminuzione degli estrogeni può causare secchezza delle mucose, in particolare quelle della vagina, portando a sperimentare disagio durante i rapporti sessuali e aumentando il rischio di infezioni vaginali (molto di frequente, tra le donne in menopausa aumentano i casi di cistite);
- sbalzi dell'umore: a causa degli sbalzi ormonali, molte donne possono sperimentare irritabilità, ansia o depressione sia prima che durante la menopausa;
- insonnia e altri disturbi del sonno: queste manifestazioni sono molto comuni tra le donne in menopausa, e spesso vengono accentuate dalle vampate di calore notturne e dall’ansia;
- aumento di peso e concentrazione localizzata del tessuto adiposo: alcune donne notano un aumento di peso durante la menopausa, spesso concentrato nell'addome;
- cambiamenti nella struttura di pelle e capelli: a causa della menopausa la pelle può diventare più sottile, secca e meno elastica, mentre i capelli perdono corpo e divengono più sottili e fragili;
- perdita di densità ossea: sebbene l’osteoporosi sia una patologia ossea che è bene prevenire sin dall'adolescenza, la diminuzione degli estrogeni può accentuarla, portando ad una ulteriore perdita di densità ossea;
- problemi urinari: la menopausa può causare un indebolimento dei muscoli pelvici, contribuendo a problemi come l'incontinenza urinaria;
- calo della libido: durante la menopausa alcune donne possono sperimentare una diminuzione del desiderio sessuale.
È importante sottolineare che non tutte le donne sperimentano l’intera gamma di sintomi riportati sopra. Nella maggior parte dei casi tali manifestazioni fanno la loro comparsa in maniera lieve, stabilizzandosi con il passare del tempo.
Grazie a cure mirate molti sintomi della menopausa assumono un carattere puramente transitorio: ecco perché sin dalle prime fasi della pre-menopausa può essere una buona idea affidare la propria condizione ad un ginecologo, il quale saprà prescrivere terapie specifiche per ciascun caso attingendo ad una grande varietà di farmaci e/o integratori naturali per la menopausa.
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Menopausa e dieta: il ruolo dell’alimentazione


Oltre all’assunzione di integratori e medicine, la dieta assume un ruolo cruciale nella gestione dei sintomi della premenopausa. Non a caso sono sempre di più le donne che giorno dopo giorno scelgono di aumentare la propria consapevolezza nei confronti del cibo.
Tra le principali diete capaci di attenuare e prevenire i sintomi della menopausa rientrano tutte le alimentazioni di stampo low carb, vale a dire basate sulla riduzione dei carboidrati assunti giornalmente. La dieta chetogenica e la dieta paleo rappresentano secondo diversi studi una soluzione ottimale al problema, in quanto non solo povere di zuccheri ma anche ricche di sostanze nutritive essenziali come le proteine ad alto valore biologico e le vitamine.
Secondo gli esperti, la riduzione dell'assunzione di zuccheri è una delle chiavi più efficaci ed immediate per affrontare i fastidi della menopausa. Ma come sono correlati fra loro i carboidrati e la fine permanente del ciclo?
Il meccanismo alla base di questo legame è il seguente: una volta assunti, gli zuccheri semplici possono contribuire ad aumentare la glicemia (il livello di zucchero nel sangue). Questo fenomeno aumenta la frequenza e l’intensità delle vampate di calore, così come il guadagno involontario di peso. La glicemia alta inoltre è correlata con l’aumento del rischio di contrarre malattie cardiovascolari, già di per sé più alto per via della scarsa produzione di ormoni.
Consumando meno cibi come pasta, pane, prodotti da forno e preconfezionati (ricchi spesso di zuccheri nascosti) sarà più semplice diminuire le vampate di calore e controllare il mantenimento del peso! No anche a cibi molto salati o ricchi di grassi saturi idrogenati, due potenti nemici della salute cardiovascolare.
Dieta chetogenica in menopausa: i vantaggi
Ma scegliendo la chetogenica cosa si può mangiare? Innanzitutto, è bene premettere che la dieta chetogenica non è necessariamente una dieta ipocalorica o improntata al dimagrimento: essa si concentra principalmente sulla sostituzione dei carboidrati con una maggiore quantità di grassi sani e proteine magre.
Questo approccio presenta molteplici vantaggi. Se impostata da un esperto e seguita con costanza, l’alimentazione keto può aiutarti a:
- mantenere a lungo la sensazione di sazietà;
- prevenire gli attacchi di fame incontrollata;
- diminuire il rischio di contrarre patologie metaboliche, diabete di tipo 2 e iperglicemia;
- controllare il peso senza rinunciare a cibi gustosi e soddisfacenti;
- ristabilire un buon apporto proteico e tutelare la salute di pelle e capelli;
- diversificare il tipo di cibo assunto durante i pasti;
Prima di cambiare in modo repentino la dieta, il consiglio è di consultare uno specialista della nutrizione. Quest’ultimo potrà così adattare alle tue esigenze individuali un piano chetogenico personalizzato.
Fortemente consigliata è l'assunzione di calcio e vitamina D. Questi due elementi sono essenziali per sostenere la salute delle ossa, particolarmente importante in questa fase della vita. Inoltre, idratarsi adeguatamente e praticare regolarmente esercizio fisico sono due attività fondamentali per gestire i sintomi della menopausa e promuovere un benessere generale duraturo.
Calcolare l’età della menopausa non serve, se sai come gestirla


Prevedere l’arrivo della menopausa con un calcolo non è possibile. Come visto, il corpo femminile è unico e segue ritmi specifici che cambiano da donna a donna.
Anziché prevedere la fine delle mestruazioni quindi, il consiglio è di concentrarti sull’ascolto approfondito del tuo corpo e sulla ricerca di tecniche e rimedi per alleviare i sintomi della menopausa.
Cogli questa opportunità unica nella tua vita per ristabilire un contatto con i sensi e dire addio alle cattive abitudini: corpo e mente ringrazieranno, accompagnandoti alla scoperta di nuove ed intense emozioni!