Malattie autoimmuni: quali sono, sintomi e come gestirle

Le malattie autoimmuni sono scatenate da una risposta errata dell’organismo, che “distrugge” lentamente se stesso. Scopriamo cosa fare!
malattie autoimmuni evidenza

Parliamo di...

Sono tante, colpiscono a qualsiasi età e possono richiedere molto tempo prima di essere diagnosticate. Parliamo delle malattie autoimmuni, in assoluto una delle sfide più complesse e allo stesso tempo stimolanti della medicina contemporanea.

Una delle poche certezze riguardo a queste condizioni patologiche è la consapevolezza che siano scatenate da una risposta errata del nostro organismo: quest’ultimo, anziché aggredire le minacce esterne, distrugge lentamente se stesso.

In questo articolo faremo chiarezza sui processi coinvolti e cercheremo di conoscere meglio questi disturbi, mettendo a disposizione non solo un esaustivo elenco di malattie autoimmuni, ma anche i sintomi, i trattamenti e le migliori strategie per prevenirle.

Lo sapevi che la dieta e lo stile di vita rivestono un ruolo fondamentale per contrastare le malattie autoimmuni?

Se la risposta è no, prenditi qualche minuto per approfondire l’affascinante legame tra salute ed alimentazione!

Cosa sono le malattie autoimmuni?

Le malattie autoimmuni sono patologie causate da una risposta anomala del sistema immunitario.

Come spiega il termine stesso (auto in greco antico significa “da se stesso”) esse si configurano come risposte a componenti dello stesso organismo umano e non ad antigeni o patogeni dannosi di provenienza interna (cellule tumorali) o esterna (virus, batteri, parassiti).

Ciò significa che le malattie autoimmuni causano danni più o meno gravi anche alle cellule “buone”distruggendole o compromettendone il funzionamento in modo permanente. A cadere vittima di questo meccanismo possono essere purtroppo anche organi fondamentali come la pelle e le ghiandole endocrine, ma ad oggi sappiamo che le malattie autoimmuni colpiscono anche:

  • l’intestino;
  • il pancreas;
  • l’apparato circolatorio;
  • i tessuti connettivi;
  • le articolazioni;
  • i muscoli;
  • la tiroide.

Queste patologie possono infatti essere di tipo sistemico, quando coinvolgono più organi e apparati insieme, oppure rivolte verso un singolo bersaglio.

Mentre queste ultime si focalizzano su l'attacco ad un solo organo per volta e risultano quindi più facili da gestire, le malattie autoimmuni sistemiche rappresentano una minaccia piuttosto grave per la salute, comportando conseguenze anche letali se non trattate adeguatamente.

Cosa scatena le malattie autoimmuni?

Le cause connesse alla comparsa delle malattie autoimmuni sono oggi sconosciute. Nonostante il numero di ricerche in merito sia aumentato notevolmente nel corso degli ultimi decenni, la comunità scientifica non è ancora giunta ad una conclusione unanime sull’argomento.

Le ipotesi più probabili parlano di una predisposizione di tipo genetico a sviluppare patologie autoimmuni, le quali potrebbero rimanere latenti fino a quando un fattore scatenante o “trigger” non ne inneschi l’inizio. Tra i più comuni fattori scatenanti troviamo:

  • l’esposizione ai raggi UV;
  • l’ingestione, l’inalazione o il contatto di agenti chimici;
  • infezioni da virus;
  • infezioni da batteri;
  • un’alimentazione ricca di zuccheri e cibi processati, la cosiddetta “dieta occidentale”;
  • stress cronico.

Si tratta di una teoria proposta in seguito allo studio di coppie di gemelli, in cui è stato possibile osservare che se uno dei due è colpito da una malattia autoimmune, l’altro ha una probabilità di ammalarsi molto maggiore rispetto a un non gemello. Inoltre, alcuni studiosi non si limitano a parlare di gemelli, ma ampliano le possibili cause ad una più allargata “predisposizione familiare”. 

Inoltre, è ormai accertato che i due sessi sono colpiti dalle malattie immuni in modo differente: secondo quanto espresso da numerosi istituti di ricerca, prima fra tutti l'Associazione Americana Relativa alle Malattie Autoimmuni, sono le donne in età fertile le principali vittime di questo tipo di disturbi. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le malattie autoimmuni colpiscono ogni anno 4.000 persone su 100.000.

Malattie autoimmuni: elenco delle più diffuse

Le patologie autoimmuni oggi conosciute sono più di 80. Esse possono coinvolgere come anticipato un solo organo per volta oppure più organi e apparati contemporaneamente

Sfortunatamente, le parti del corpo potenzialmente a rischio di patire le conseguenze di una malattia autoimmune sono moltissime. Di seguito, abbiamo deciso di riportare un elenco di malattie autoimmuni, concentrandoci su quelle più diffuse:

  • psoriasi;
  • artrite reumatoide;
  • celiachia
  • lupus eritematoso sistemico;
  • diabete di tipo 1;
  • malattia di Crohn;
  • colite ulcerosa;
  • morbo di Addison;
  • sclerodermia;
  • sclerosi multipla;
  • sindrome di sjogren;
  • vitiligine
  • anemia perniciosa;
  • tiroidite di Hashimoto;
  • morbo di Graves
  • artrite reattiva o sindrome di Reiter
  • dermatomiosite;
  • epatite autoimmune;
  • miasma grave;
  • sarcoidosi.

Ma vediamo più da vicino i sintomi delle cinque malattie autoimmuni più diffuse a carico di articolazioni, pelle, pancreas, intestino e tessuto connettivo.

Artrite reumatoide

È la malattia autoimmune tra le più diffuse a livello globale, per via della quale il sistema immunitario si accanisce contro le articolazioni.

I principali sintomi includono l‘arrossamento della pelle e dolore alle articolazioni.

Il fumo risulta uno dei fattori di rischio connessi alla malattia, la quale però è stata anche associata al contatto con virus come quelli dell’herpes. Non è raro infine che l'artrite reumatoide colpisca anche gli occhi e la pelle, causando fastidiosi e prolungati stati infiammatori.

Psoriasi

La psoriasi è una malattia autoimmune di tipo infiammatorio che colpisce la pelle, causando una moltiplicazione eccessiva delle cellule epiteliali.

Le cellule di troppo si sovrappongono tra loro formando placche di colore rossastro e chiazze. Le zone più colpite sono gomiti, ginocchia, mani e piedi. La psoriasi non è contagiosa.

Diabete di tipo 1

Nel diabete mellito di tipo 1, una reazione autoimmune dell’organismo provoca un attacco alle cellule del pancreas demandate alla sintesi dell’insulina.

La distruzione di queste ultime causa sintomi come sete persistente, aumento dell’appetitominzione frequente e perdita di peso.

Morbo di Crohn

Questa patologia autoimmune infiammatoria colpisce quasi sempre l’intestino (in particolare quello tenue e il colon), ma può in realtà causare la compromissione totale o parziale dell’intero apparato digerente (dal cavo orale all’ano).

La malattia di Crohn consiste in un’attivazione indesiderata del sistema immunitario nella mucosa intestinale, che può causare spasmi, nausea, vomito, e alterazione dell’assorbimento delle sostanze nutritive.

Sclerosi multipla

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune cronica, e corrisponde con un progressivo degradamento della mielina.

Quest’ultima è una sostanza costituita principalmente da grassi e proteine, e ha il compito di rivestire gli assoni dei neuroni. La sclerosi multipla si manifesta con tremori progressiva paralisi degli arti

Sintomi e conseguenze delle malattie autoimmuni

Come avrai avuto modo di notare, non è possibile parlare di “sintomi delle malattie autoimmuni” a livello generale, in quanto ciascuna di queste manifestazioni colpisce tessuti specifici. Di seguito, riportiamo alcuni esempi delle sintomatologie più studiate e conosciute:

Vi sono però alcune manifestazioni cliniche comuni alla maggior parte delle malattie autoimmuni, che includono:

  • dolori articolari;
  • stanchezza generale;
  • affaticamento;
  • eruzioni cutanee;
  • mancanza di concentrazione;
  • febbre.

Ciò che contraddistingue le malattie autoimmuni da altri disturbi è la cronicità, ovvero la tendenza a manifestarsi in modo continuativo nel tempo nonostante i trattamenti.

Oltre a ciò, una peculiarità di queste malattie è il fatto di alternare spesso momenti di remissione a veri e propri rush sintomatici, momenti cioè in cui i sintomi appaiono repentinamente e in modo intenso.

Diagnosticare una malattia autoimmune

Ma cosa fare quando si sospetta di essere colpiti da uno di questi disturbi? Naturalmente il consiglio è di rivolgerti immediatamente al medico curante, in modo che egli possa prescrivere uno o più esami diagnostici. 

I più comuni esami per riconoscere le malattie autoimmuni includono i test sugli anticorpi, ovvero le glicoproteine che agiscono contro organi e tessuti in caso di minaccia. Ad essere esaminati sono in particolare gli anticorpi antinucleo (ANA) anti-Ena.

Tali esami possono essere svolti in concomitanza con un emocromo (esame del sangue) e un test delle urine, al fine di indagare un insieme di variabili più completo. Molto praticato è infine il VES, ovvero l'analisi dei livelli di proteina C-reattiva e della velocità di sedimentazione degli eritrociti.

Malattie autoimmuni: sono curabili? Principali trattamenti

Ad oggi, le principali strategie di cura e trattamento delle malattie autoimmuni sono di tipo cronico, e vengono quindi portate avanti per l’intero corso di vita. Esse equivalgono quasi sempre ad un controllo dei sintomi finalizzato alla loro gestione e riduzione

Le terapie più diffuse includono perciò medicinali o integratori specifici, ma anche supplementi volti ad introdurre nell’organismo sostanze carenti (come nel caso dell’insulina per il diabete di tipo 1). 

Anche la vitamina D e  quella B12 rivestono un ruolo fondamentale nella gestione di malattie autoimmuni di diversa natura, di conseguenza è frequente che esse vengano somministrate per via orale tramite appositi integratori.

Tra i farmaci più utilizzati rientrano quelli definiti “immunosoppressori“, capaci cioè di ridurre e controllare la risposta immunitaria, ma non mancano anche probiotici, cortisone e antinfiammatori.

Fondamentale è poi il ruolo della fisioterapia, uno dei trattamenti essenziali per curare tutte quelle malattie autoimmuni a carico di articolazioni, tendini, legamenti ma anche muscoli.

Oltre ai trattamenti farmacologici, i quali devono sempre essere il frutto di una diagnosi e consulenza medica, esistono poi una serie di strategie finalizzate a modificare lo stile di vita del paziente.

Questi metodi prevedono di migliorare la qualità della vita di chi è affetto da malattie autoimmuni andando ad agire su aspetti della quotidianità come:

Ciascuno di essi, se gestito nel modo corretto, può rivestire un ruolo di primaria importanza nel raggiungimento di un maggiore livello di benessere. Vediamo più nel concreto come è possibile mettere in pratica una buona gestione dei sintomi delle malattie autoimmuni o, in alcuni casi, prevenirne la comparsa.

Il legame tra malattie autoimmuni e dieta 

Uno dei sospetti principali da parte della comunità scientifica, è quello che vede correlate malattie autoimmuni e un eccessivo carico glicemico. In altre parole, sembra che assumere cibi eccessivamente ricchi di zuccheri contribuisca a scatenare ed eventualmente alimentare stati infiammatori a carico di diversi organi.

Per evitare che ciò accada, medici, dietologi e nutrizionisti consigliano di ridurre notevolmente il consumo di cibi come pasta, pane, biscotti o cereali, così da abbassare l’indice glicemico dei pasti principali.

Sì quindi a tutti quegli alimenti ricchi di grassi buoni, Omega 3, antiossidanti e proteine, possibilmente ottenute anche dal pesce e non soltanto dalla carne bovina o suina. Tra gli alimenti da introdurre nella dieta quotidiana vi sono poi la frutta secca e l’olio extravergine di oliva, da abbinare a massicci consumi di verdure a foglia verde

Le migliori diete per contrastare sintomi infiammatori sono perciò quelle a basso contenuto di carboidrati, le quali tra le altre cose permettono a chi soffre di celiachia di eliminare del tutto i sintomi della malattia, escludendo dal consumo quotidiano i cibi contenenti glutine

Tra di esse, spicca fra tutte la dieta chetogenica, in assoluto uno dei regimi alimentari più indicati per mantenere sotto controllo l’indice glicemico senza per questo rinunciare alla bontà delle ricette e alla varietà degli alimenti. Tra i principali benefici di una dieta chetogenica rientrano:

  • perdita di peso, spesso associata ad una diminuzione del rischio di sviluppare malattie come obesità e diabete di tipo 2;
  • miglioramento della digestione, con conseguente calo di infiammazioni a livello di stomaco e intestino;
  • miglioramento della salute metabolica, grazie all’introduzione nell’organismo di grassi sani e l’eliminazione di quelli saturi.

Molto importante è infine controllare l’assunzione di sale, cercando di sostituire ad esso altri condimenti come per esempio il succo di limone o spezie alternative.

Malattie autoimmuni: rimedi naturali e strategie per contrastarle 

Oltre a modificare le abitudini alimentari, è possibile ridurre gran parte dei sintomi autoimmuni seguendo queste semplici indicazioni:

  • svolgere regolare attività fisica, così da stimolare il metabolismo e ridurre il senso di stress generale, spesso correlato con la comparsa dei sintomi;
  • perseguire una corretta igiene del sonno, privilegiando orari di riposo notturni e soprattutto regolari. 
  • seguire terapie o attività volte alla riduzione dello stress, come per esempio lo yoga, la mindfulness, il training autogeno o psicoterapie di livello cognitivo comportamentale;
  • nel caso di sensibilità cutanea, evitare esposizioni prolungate e frequenti alla luce solare;
  • monitorare attentamente la comparsa dei sintomi più intensi ed invalidanti, al fine di scoprire quali sostanze, agenti o fattori ambientali possano causarne l’esplosione. Una volta individuata la possibile causa, evitare di entrare in contatto con i trigger, rivolgendosi al medico per strutturare diete o abitudini sostitutive. 

Ad oggi la prognosi delle malattie autoimmuni non è positiva, e non include casi di guarigione totale.

Nonostante ciò, è possibile affermare che i passi avanti in questo campo sono più che incoraggianti, e che alcuni sintomi possono essere trattati in modo tale da risultare impercettibili per gran parte dei pazienti. Riguardo alle malattie autoimmuni rare, il trattamento più efficace rimane senza dubbio quello farmacologico.

Parliamo di...

Keto Meal Plan

Scarica gratis il menù della tua prima settimana chetogenica e scopri i benefici dell’alimentazione che ti permetterà di tornare in forma

Ti potrebbero interessare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *